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Le proposte del Travel Solution Club - Feed Rss - by Travel Specialist

mercoledì 22 febbraio 2012

GLAMPING - La Nuova frontiera del Camping

AUSTRALIA


Dimenticatevi canadesi e sacchi a pelo. Le file per lavarsi i denti in un bagno in comune e i vestiti stipati in valigia. La nuova frontiera della vacanza all'aria aperta è un'esperienza a ridotto impatto ambientale, senza farsi mancare nulla. Formula "glamping", che significa campeggio ecologico ma di lusso, con ogni comfort. Questa frontiera del campeggio cavalca il boom della domanda di vacanze ecologiche, e offre lusso a costi contenuti: non prevede la presenza di camper e roulotte, né la tradizionale divisione in piazzole e, in aperta battaglia con la filosofia di tanti posti letto a basso costo, offre sistemazioni in pochi lodge, cioè in piccole case nella natura, o ecotende distanti dai centri abitati. La scelta dei materiali privilegia quelli naturali e riciclabili, la progettazione è finalizzata al massimo comfort, all'efficienza energetica e alla riduzione degli sprechi, raccolta differenziata, riduttori del flusso d'acqua, illuminazione fotovoltaica, bassa densità di alloggi, ma anche letto fisso e arredi di design.




Profetico nel nome, il “glamping” si sdoppia facilmente in questi termini: campeggio e glamour. Dormire in una tenda sotto le stelle, dunque, non implica più necessariamente altri tipi di rinunce a beneficio di romanticismo o spiritualità (a seconda dei casi). O almeno, questa è l’ispirazione programmatica che viene dall’estero, insieme a nuovi neologismi, come “ecolodge”, ad esempio.






Nel South Australia, in particolare, la terra selvaggia dell’outback si presta particolarmente bene a “sperimentazioni” di questo tipo. I campeggi di nuova generazione sono anche eco glamour, il che è un punto a favore di sicuro. Dal momento che è la natura a ispirare soluzioni incoraggianti per vacanze sempre diverse, è alla natura che bisogna mostrare massimo rispetto.

Si può iniziare a familiarizzare con questo nuovo trend nei
Southern Flinders Ranges australiani una regione questa, molto prolifica in natura ma soprattutto in vini (l’enoturismo è infatti molto sviluppato), situata ad est dello Spencer Gulf e a nord della Clare Valley.



Tutt’intorno si snodano sentieri e colline di alberi e mallee (o alberi della gomma) e si familiarizza con animali rari quali echidne, aquile, una specie tipica di pappagallo della zona. Insomma, di sicuro un’esperienza fuori dal comune. Il prezzo da pagare? Non troppo alto, come vuole la formula di qualsiasi campeggio che si rispetti, per definizione.



In alcuni “glamping” australiani, si può trovare di tutto, anche ciò che non ci si aspetta: dal centro benessere alla piattaforma per lo yoga e la meditazione vicino alle cascate, dalla galleria d’arte aborigena all’accesso internet Wireless & Dial-up! E per le donne, anche qualcosa in più: "aree sacre" al cospetto di cascate, germogli e altri fenomeni naturali, vietate agli uomini dove potersi riconciliare con se stesse, o anche solo rilassarsi completamente, in piena libertà, ovvero senza vestiti, in pieno natural style,così congeniale al luogo.

lunedì 20 febbraio 2012

Cultura e lavoro comunitario - Vita con i nomadi in Mongolia

Passare un periodo a stretto contatto con gli autoctoni del paese, che dicono essere estremamente ospitali e cordiali; imparare a cavalcare con loro, aiutarli a tenere il bestiame e mungere, giocare con i loro i bambini, mangiare insieme ed accettare tutte le loro offerte. Insomma vivere con e come fanno loro nelle tipiche abitazioni/accampamenti (GHER). Qui sotto è sotto forma di volontariato, magari, in cambio, insegni loro l’inglese e tieni i bambini.

La Mongolia è il posto giusto per coloro i quali desiderano un'esperienza completamente nuova per allontanarsi dalla realtà quotidiana! In confronto, spiagge esotiche e isole deserte non sono nulla. Il 40% della popolazione della Mongolia è rappresentato da nomadi che vagano per l'infinita steppa a dorso di cammelli o cavalli.
Partecipando al progetto, potrai unirti ad un gruppo di nomadi Mongoli e sperimentare uno stile di vita davvero speciale rispetto alle nostre abitudini. Vivendo con una famiglia in una larga tenda, conosciuta come GHER, i volontari si ritrovano a passare le giornate cavalcando cavalli, badando al bestiame, aiutando nella produzione di prodotti caseari e magari insegnando Inglese. Si tratta di un'occasione eccezionale per conoscere da vicino le antiche tradizioni e usanze della vita nomade. In cambio di una mano con gli animali, o con i bambini, la famiglia che ospita i volontari sarà felice di coinvolgerli pienamente nelle loro attività.

"Questa esperienza è stata fuori dal mondo. Ho passato il tempo raccogliendo legna e acqua, cavalcando cammelli in molte occasioni, a volte insegnando, giocando basketball e molte altre cose. La Mongolia è grandiosa e vorrei essermi trattenuto più a lungo!"
Volontario, Febbraio 2004.


GHER
GHER, LA BIANCA CASA DEI MONGOLI
Venti metri quadrati che contengono un universo. Patrimonio tradizionale, nei secoli fedele, ma anche prodigio di tecnica evoluta. Ecco, questa è la gher (nelle foto di Federico Pistone), l’abitazione mongola per eccellenza da migliaia di anni, almeno dal 3.000 avanti Cristo secondo gli antropologi. Guardatela, da lontano, nella steppa. Bianca, lunare, di forma circolare. Essenziale, democratica, funzionale, vero capolavoro di design nordico. E via via tutti i viaggiatori che lambiscono la Mongolia con la gher devono avere a che fare. Ammirate la funzionalità intanto. Una casa, nido, riparo, focolare, che monti e smonti come fosse fatta di lego. Con gesti consacrati dalla tradizione, in cui tutta la famiglia ha un suo ruolo preciso, e già che c’è rinsalda ancor di più i vincoli che la tengono unita. La grata circolare (hana) in legno di salice.  Che fa da parete e punto d’appoggio per i pali di sostegno (uni), riuniti alla sommità della tenda in una calotta (toono) da cui fuoriesce il tubo-camino del focolare interno. Struttura leggera e resistente, sorretta all’interno da due colonne a T (bagana) in legno riccamente intarsiato. Perché semplicità ed efficienza non vogliono dire povertà e bruttezza. Anzi. La gher all’ester no si ammanta di feltro e di pelli impermeabili, che la rendono intangibile al freddo e le donano un’aria aristocratica. La casa nomade ricoperta di stole. La porta (khalga) si apre a sud, desiderosa del calore proveniente dal deserto del Gobi. Fuori è gelo e buriana, ma dentro  è tutt’un’altra storia. Potere della soglia: alle spalle, la morsa bianca del freddo. Il regno della natura e delle sue forze misteriose. Di fronte, il calore ambrato dell’interno. L’universo modellato dal nomade. Si passa da un mondo all’altro, tramite la gher. È per questo che si deve far attenzione, varcandone l’ingresso. Mai inciampare, o calpestare lo stipite. La cattiva sorte, le presenze oscure potrebbero approfittarne per farsi un varco dentro. Via, ricacciatele indietro, perché all’interno della gher c’è un mondo. Profumi, colori, antichi riti, nuovi feticci. Al centro la stufa di ghisa, focolare, camino e cucina insieme. Ai lati, i letti (a sinistra quelli degli uomini e degli ospiti, a destra il letto coniugale e quelli delle donne), le cassapanche, sgabelli e tavolo, un piccolo altare, le masserizie, la brocca con catino per lavarsi, le selle. L’odore è da profumo maschile haute couture: cuoio, tabacco fumée, feltro, con lievissime venature alcoliche (vodka, per l’esattezza). I colori hanno una calda dominante arancio, tinta affine alla cromia dell’oro, segno di regalità e prosperità. A terra, feltro e spessi tappeti. Resta salva l’etichetta, più dettagliata e precisa di quella in vigore alla corte del re Sole. Gli uomini, una volta entrati, si dispongono a sinistra, le donne a destra. Sono banditi gli oggetti nefasti e la lista è lunga, perché va dalle armi da taglio come i coltelli alle pentole senza coperchio (secondo i mongoli ideali per trafugare la felicità familiare), passando per gli utensili da scavo, che ricordano momenti poco gai come le sepolture. La stessa disposizione degli arredi segue regole intricate e legate alla simbologia religiosa. Etichetta vuole che ogni leccornia offerta (con il braccio destro, sorretto dalla mano sinistra all’altezza del gomito) sia entusiasticamente accettata (con entrambe le mani) e trangugiata, che si tratti di grossi pezzi di carne di pecora cotta nel suo grasso, formaggio secco, vodka o airag (latte di cavalla fermentato). L’ospite ben educato eviterà di fare troppe domande, non si appoggerà mai ai pali di sostegno (è di pessimo auspicio quanto inciampare all’ingresso) e reprimerà in cuor suo ogni desiderio di fischiettare giulivo (modo sicuro per catalizzare il male sulla gher e sui suoi abitanti). Inoltre, ricambierà l’ospitalità al momento della partenza, con un regalo o un po’ di denaro (mai una somma eccessiva, sembrerebbe un gesto per vantarsi e umiliare il padrone di casa). Etichetta anche per accomiatarsi: è previsto un giro in senso orario intorno alla stufa. E solita attenzione al gradino, uscendo. Non urtatelo

L'ARREDAMENTO DELLE GHER 

A) Lavabo
B)
Sella e finimenti del cavallo 
C) Otre di cuoio per la fermentazione del latte di giumenta
D)
Letto dei figli o degli ospiti, angolo degli uomini
E)
Guardaroba, angolo per gli ospiti di riguardo 
F) Cassapanca per gli oggetti del padrone di casa, angolo per ospiti d'alto lignaggio
G)
Cassapanca per gli oggetti preziosi
H)
Cassapanca della padrona di casa 
I) Letto coniugale, angolo delle donne
L)
Thermos, vettovaglie a vari oggetti domestici
M)
Casseruole, utensili di cucina o di pulizia
N)
Tappeti
O)
Focolare domestico, stufa
P)
Tavola per servire cibo e té
Q)
Sgabelli
 
GHER, ISTRUZIONI PER L'USO 
Entrare in una gher è semplice, rispettare i riti domestici è un po' più complicato. Uomini a sinistra, donne e cucina a destra, mai calpestare lo stipite dell'ingresso perché porta sfortuna ma se accade accidentalmente allora è buon segno. E' d'obbligo accettare tutto: gamelle di carne grassa di pecora, schegge di formaggio essiccato, airag (il latte di cavalla fermentato) e l'immancabile vodka.
L'interno è disposto secondo intricate simbologie religiose. Prima di uscire, è buona norma percorrere un giro in senso orario attorno alla stufa, posta al centro della gher, e ancora attenzione al gradino: urtarlo significa portar fuori la buona sorte; in questo caso, è necessario rientrare.
Mai entrare in una gher con un coltello e nemmeno con un oggetto da scavo (che ricorda una sepoltura ed è considerato nefasto). Evitare di portare una pentola senza coperchio perché il padrone di casa potrebbe sospettare che siete venuti per catturare la felicità di quella famiglia.
Se fate visita a una famiglia che vive in gher, accettate l'ospitalità ma cercate di contraccambiare. Se avete un regalo, consegnatelo al capo famiglia solo al momento della partenza. 

http://www.viaggispensierati.it/

sabato 18 febbraio 2012

India - Ayurveda, Benessere e Spiritualità

L´ India è oggi l'esempio di una civiltà antica che risale a quasi 5000 anni fa. La sua unicità deriva da tradizioni antiche e radicate che ne fanno tuttora la culla di pratiche sempre più apprezzate e diffuse quali lo Yoga, la Naturopatia e l'Ayurveda.
L'Ayurveda è senza alcun dubbio un metodo particolarmente efficace nel ringiovanimento e viene considerato un sistema di medicina alternativa basato sulla naturopatia per trattamenti sintomatici e preventivi. È particolarmente riconosciuto come un ottimo antidoto contro la stanchezza fìsica, mentale e spirituale, conseguenza dello stress della società moderna e del suo stile di vita.
L'Ayurveda, il cui obiettivo da secoli è il raggiungimento di una totale armonia fisica e psichica, si basa sull'analisi degli umori corporei al fine di ritrovare il giusto equilibrio. Infatti, non cura soltanto le parti carenti dell'organismo, ma agisce sull'intero sistema.





Abhyanga: terapia del massaggio per il ringiovanimento con oli a base di erbe per tonificare la pelle e rinforzare i tessuti; salute e longevità sono così assicurati poiché il sistema immunitario è reso più forte; è anche un rimedio contro i reumatismi. Un massaggio Ayurveda è spesso seguito da un sonno profondo.
Elakizhi o Patraswedam: massaggio con cataplasmi alle erbe e polvere medicamentosa imbevuti di oli caldi per favorire la circolazione ed aumentare la traspirazione, allo scopo di eliminare le cellule morte e rivitalizzare la cute con conseguente miglioramento dell'incarnato.
Njavarakishi: applicazione di oli curativi, atti ad aumentare la sudorazione tramite impacchi di riso Njavara contenuto in un tipo di bustine da té in mussolina. Questa terapia rivitalizza la pelle e cura i dolori articolari, reumatici, rafforzando la muscolatura.
Pizhichil: trattamento ayurvedico con applicazione di lino impregnato di olio curativo strofinato sul corpo con massaggi delicati e lenti, per dare sollievo da spondilosi, artrite, emiplegia e disturbi nervosi.
Udhwardhanam: massaggio con polveri a base di erbe per curare l'obesità e i dolori reumatici. E d'obbligo associarlo ad una dieta rigorosa.
Dhara: oli a base di erbe, latte curativo, latticello, decotti che vengono delicatamente versati sulla fronte o altrove, mentre il paziente giace supino su un'asse di legno. Terapia ideale contro stress, tensioni psichiche, insonnia, cefalee acute periodiche, ecc. Nasyam: inalazione di preparati a base di erbe, decotti, oli per eliminare dolori da testa e collo. Comprende anche il massaggio delicato del corpo dalle spalle in su e costituisce una cura eccellente contro sinusite, emicrania e raffreddore cronico.